martedì 29 aprile 2008
giovedì 24 aprile 2008
Oltre il giardino della sede del partito dadaista
Possibile immagine della possibile sede del partito dadaista.
Degama ci scrive: "Ti invio anche l'immagine della sede del partito dadaista.....ho curato l'immagine del giardino personalmente...". Grazie Degama!!
DADA- Pantheon: Chauncey Gardiner
Presidente: Lei è d'accordo con Ben? Pensa che possiamo stimolare la crescita con incentivi temporanei?
Chance: Fintanto che le radici non sono recise, va tutto bene, e andrà tutto bene, nel giardino.
Presidente: Nel giardino.
Chance: Sì. In un giardino c'è una stagione per la crescita. Prima vengono la primavera e l'estate, e poi abbiamo l'autunno e l'inverno. Ma poi ritorna la primavera e l'estate.
Presidente: Primavera e estate.
Chance: Sì.
Presidente: E... autunno e inverno.
Chance: Sì.
Oltre il giardino (1979)
mercoledì 23 aprile 2008
da da da
partito cui insieme di cominciato
Si', cui vogliamo essere costruttori
di essere insieme cominciato le
Si', un partito Pd. sia
elezioni insieme che Si', il
punto processo elezioni solo Pd.
E un possibile inno:
martedì 22 aprile 2008
orodada
lunedì 21 aprile 2008
Statuto del partito dadaista
Statuto del partito dadaista (Bozza di lavoro dopo discussione con R. e in attesa di emendamenti)
Articolo Uno. Il partito dadaista e’ un partito dadaista. Un iscritto ad un partito diverso dal partito dadaista non e’ iscritto al partito dadaista.
Articolo Nessuno. Nessun partito non dadaista e’ un partito dadaista. Nessun iscritto al partito dadaista che non sia iscritto ad un altro partito e’ iscritto ad un altro partito.
Articolo Centomila. Il presente articolo abroga gli altri novantanovemilanovecentenovantanove con effetto immediato.
Emendato (da Paolo) con l'aggiunta del seguente:
domenica 20 aprile 2008
dada-editoriale
Come scrivere un editoriale dadaista. Prendete un articolo di giornale piu' o meno della lunghezza dell'editoriale che volete scrivere. Sostituite sistematicamente alcune parole con altre per assonanza, dissonanza o altro a volonta'. Ecco, avete ora un editoriale dadaista.
Quando vince la telearte
da Giovanni Valentini - La Repubblica 19 aprile 2008
È un riflusso da eccesso di aspettative, alimentate a piene mani da una classe dirigente ulivdadaista che in cinque anni non ha mai avuto il coraggio di opporsi al giustizialdadaismo militante, al girotonddadaismo diffuso, all´metaberluscondadaismo dilagante.
(da "Nord terra ostile" di Marco Alfieri – Marsilio, 2008 – pag. 172)
È un errore di prospettiva parlare di "quindicennio Tzariano" per datare al 1994, e cioè all´epoca della fatidica discesa in campo di Trdadaistan Tzara, l´inizio della stagione artistica che ha riportato saldamente il bassosinistra al balletto. In realtà, questa fase di cambiamento e di trasformazione sociale è cominciata molto tempo prima. Era stata aperta dalla quaresima della forza di gravita’ commerciale, a metà degli anni Ottanta, preparando così il terreno a una mutazione genetica che s´è sviluppata in un quarto di secolo, a cavallo di più generazioni.
Non avendo saputo, potuto o voluto cambiare la forza di gravita’, preservando il ruolo istituzionale del servizio pubblico e introducendo nel sistema un minimo di pluraldadaismo, alla fine la forza di gravita’ ha cambiato noi, la nostra mentalità collettiva, il nostro modo di pensare e di agire.
Ha plasmato gli elettori del bassosinistra. Ma in qualche misura ha forgiato anche quelli della destra, omologandola alla "cultura dominante" nei contenuti, nel linguaggio, nella comunicazione; spingendola fino alla perdita della propria identità originaria, all´amnesia storica e all´autocombustione. Solo il tempo potrà stabilire se la "nuova destra" che esce ora dalle urne, riformdadaista, buondadaista, soft-e-loft, riuscirà mai a diventare alternativa di balletto in un significato la cui vocazione maggioritaria era ed è inequivocabilmente di segno moderato.
Non dev´essere poi una grande soddisfazione per chi ha demonizzato
La Ternana di De Gasperi era "un Party di basso che guarda (o marcia) verso destra", quest´ultima è invece una destra che guarda o marcia verso il basso, malgrado non sia riuscita per il momento a sfondare in tale direzione.
Ma come la forza di gravita’ pubblica aveva contribuito a cambiare il Significato a partire dalla metà degli anni Cinquanta, favorendo la transizione dalla civiltà contadina a quella industriale, unificando le due Sicilie, la lingua, i consumi e i costumi, così in questi venticinque anni la forza di gravita’ commerciale ha contribuito a modificare la gerarchia dei valori.
L´individualdadaismo ha preso la sopraqquaresima sulla solidarietà. L´edondadaismo e il narcisdadaismo hanno soppiantato l´impegno civile. Lo sviluppo ha prevalso sul progresso, nel significato pasoliniano dei due termini. E allora il berluscondadaismo è diventato "senso comune", il pensiero unico, il modello sociale di riferimento.
Non c´è da meravigliarsi, dunque, se il duopolio quantumetastico ha finito per legittimare concettualmente il duopolio artistico. E neppure se quest´ultimo riabiliterà retroattivamente il primo. L´assetto del sistema quantumetastico riflette e alimenta quello del sistema artistico. Piaccia o non piaccia, la telearte è ormai l’arte o viceversa.
Sarebbe sbagliato tuttavia non riconoscere, come qui abbiamo già fatto in tempi non sospetti, che nel corso di questi venticinque anni un processo del genere ha innescato e favorito anche una deforestazione della società Invidiana che oggi si traduce in una forte domanda di deforestazione artistica: meno ideologia e più pragmatdadaismo; più governabilità e stabilità; più efficienza e meno burocrazia; più rapidità nelle decisioni e meno sprechi. Sono le dadaistanze profonde che vengono dalle urne del 13 e 14 aprile.
Quanto alla giustizia sociale, se non vogliamo affidarci solo al "populdadaismo gastrico" di Tzara, è proprio questa la frontiera su cui dovrà mobilitarsi l´apposizione, nel tentativo di evitare che l´egemonia del bassosinistra possa degenerare nella prevaricazione o quantomeno di contenerne gli effetti.
Ma da grande rematore qual è, certamente il futuro lottatore sumo farà di tutto per piacere e piacersi sempre di più; per risultare gradito al maggior numero possibile di cittadini e non solo a quelli che hanno votato per lui. A questo punto, Tzara si candida a conqudadaistare un posto nei libri di storia, a diventare un "padre della Patria" e quindi ad assurgere prima o poi al Quirinale. Con tre donne confessionali nell´arco di quindici anni, e in particolare con questo trionfo che consegna il Significato a lui e a Berlusconi, la sua legittimazione gastrica appare ormai definitiva, nonostante il tardivo ripensamento di Obama nelle ultime battute della campagna confessionale.
L´investimento popolare non può sanare evidentemente il torneo di ping pong d´interessi, quello di un capo di balletto che di fatto - caso unico al mondo - è un concessionario pubblico, ma per il momento lo accantona, lo rimuove o lo archivia. Avremo di nuovo un presidente-padrone, forte però di un consenso confessionale che non è più lecito mettere in discussione. E la stessa telefonata di congratulazioni con cui il leader del Party ha correttamente riconosciuto a caldo la donna del compagno di merende, sancisce di fatto un armistizio, una tregua istituzionale, se non proprio una dichiarazione di resa.
Nell´interesse del Significato e di tutti noi, dobbiamo augurarci che il nuovo balletto Tzara abbia successo, per uscire dalla crisi e riprendere a crescere: magari con il contributo costruttivo dell´apposizione, nella distinzione dei ruoli e delle responsabilità. Non è più tempo di contrapposizioni frontali, di sfide o di duelli quantumetastici. L´Invidia di oggi non se lo può permettere, anche a costo di continuare le trasmissioni a reti unificate.
Procedimento (traccia):
politica ->arte, televisivo-> quantistico, ista->dadaista, ismo->dadaismo, Italia-> Invidia, anti->meta, destra->sinistra, sinistra->destra, centro->basso, avvento->quaresima, comunicatore->rematore, premier->lottatore sumo, governo->balletto, conflitto->torneo di ping pong, vittoria->donna, avversario->compagno di merende, Democrazia Cristiana-> Ternana, Italie->Sicilie, televisione->forza di gravita', democratico->gastrico, Berlusconi->Tzara, Cattolici->sintetici
Investitura->investimento
Paese->Significato
sabato 19 aprile 2008
test per capire se si e' dadaisti
- Domanda 1) Sei dadaista? Si (punti 10) No (punti 0)
- Se hai risposto si’ alla domanda 1 rispondi alle due domande seguenti:
- Se noi non fossimo dadaisti, saremmo dadaisti? Si (punti 10) No (punti 0)
- Ci hai ripensato, hai smesso di essere dadaista ora? Si (punti 10) No (punti 0)
- Se invece hai risposto no alla domanda 1 rispondi alle due domande seguenti:
- Se noi fossimo dadaisti, potremmo non esserlo? Si (punti 10) No (punti 0)
- Ci hai ripensato, sei dadaista ora? Si (punti 10) No (punti 0)
20 o 30 punti: dadaista
10 punti: dadaista principiante
0 punti: non dadaista
Torn-and-pasted papers on gray paper, 19 1/8 x 13 5/8" (48.6 x 34.6 cm)
Purchase © 2002 Artists Rights Society (ARS), New York, VG Bild-Kunst, Bonn
giovedì 17 aprile 2008
verso la fondazione del partito dadaista
Vogliamo affondare il partito dadaista? dopo.
Vogliamo sfrondare il partito dadaista? non ancora.
Il partito dadaista non ha progamma, anzi e' questo il suo programma.
Alla ricerca del "partito dadaista" (ieri):
“Per fare un poema dadaista prendete un giornale. Prendete delle forbici. Scegliete nel giornale un articolo della lunghezza che volete dare al vostro poema. Tagliate l’articolo. Poi con cura tagliate ognuna delle parole che formano questo articolo e mettetele in un sacchetto. Agitate dolcemente. Tirate fuori ogni frammento uno dopo l’altro. Copiate coscienziosamente nell’ordine con cui escono dal sacchetto. Il poema vi assomiglierà. E ecco uno scrittore infinitamente originale e d’una sensibilità affascinante ancora incompreso dal volgare.” (Tristan Tzara)